Fra le opere di Anna Varendorff, artista e designer australiana che lavora prevalentemente con l’ottone, notevoli sono questi vasi, che, sfruttando la malleabilità del materiale per creare un contrasto d’impatto tra la pesantezza imposta dal metallo e la leggerezza data dalla forma, richiamano un segno grafico tracciato a mezz’aria. La linea è totalmente minimal, ed è composta da una base piatta su cui viene fissato un tubolare curvo. Ai due estremi del tubo sono state create due cavità, larghe e profonde dello spazio necessario per poter inserire uno o massimo due fiori. Il vaso stesso infatti  è progettato per non essere molto più spesso di uno stelo, per conferire all’effetto finale un senso di continuità, come se in qualche modo contenitore e contenuto coincidessero, come se il fiore non fosse mai stato reciso ma fosse appartenuto al vaso da sempre.

Among the works of Anna Varendorff, Australian artist and designer who works mainly with brass, these vases are remarkable, that, take advantage of the malleability of the material to create an impact contrast between the heaviness imposed by the metal and the lightness given by the shape, recall a graphic sign drawn in midair. The line is totally minimal, and is composed of a flat base on which it is fixed a curved tube. At the two ends of the tube, two cavities are created, large and deep in the space needed to be able to insert one or maximum two flowers. In fact, the vase itself is designed to not be much thicker than a stem, to confer the final effect, a sense of continuity, as if somehow container and content coincided, like if the flower had never been picked but had always belonged to the vase.

source : Anna Varendorff