Interior inspiration: una casa con gli ingranaggi di un mulino

Annidato in un piccolo villaggio che si trova tra le pieghe delle colline di gesso sotto The Ridgeway si trova il Lower Mill. Così come si presenta oggi è una struttura della fine del XVIII secolo che, nonostante varie modifiche ed estensioni, ha conservato l’essenza di un mulino con macchine molitorie vittoriane e ruota ad acqua ancora al suo posto. L’edificio, che non è stato abitato in modo permanente da quando ha cessato di funzionare, ha subito un esercizio di conservazione e di restauro privilegiato: la trasformazione per la prima volta di mulino in una residenza. Immerso in un banco di terra di tre metri, che sfrutta la caduta naturale del torrente, l’edificio era talmente fatiscente che l’acqua aveva rotto i muri perimetrali e aveva creato dei rivoli di lunga data attraverso i pavimenti interni. L’approccio è stato inevitabilmente semplice: intrusione minima, con interventi sensibili dal punto di vista materiale. Le origini industriali leggere dell’edificio sono diventate la preoccupazione più importante e il processo decisionale si è basato appunto sulle umili origini dell’edificio. L’acciaio in lamiera grezza è stato scelto come materiale primario, avendo una chiara sensibilità con gli assi e gli ingranaggi in ghisa dei macchinari e la natura artigianale della struttura dell’edificio. A causa dello spazio occupato dai macchinari del mulino, è stata aggiunta una modesta estensione ad un lato, che ha permesso al mulino di funzionare come una casa con due camere da letto. I macchinari originali sono stati lasciati in situ o fronteggiati da lastre di vetro, proprio come i manufatti di un museo, mentre le assi del pavimento sono realizzate in rovere chiaro, che rifrange la luce del sole proveniente dalle piccole finestre piombate, mentre alcune superfici sono state semplicemente rinfrescate con una mano di vernice bianca, mentre la nuova scala, il bancone della cucina e il tavolo da pranzo sono stati realizzati in acciaio annerito per emulare la “lucentezza scura” della ruota originale del mulino.

Nestled in a small village located in the folds of the chalk hills below The Ridgeway is the Lower Mill. As it appears today is a structure of the late 18th century that, despite various changes and extensions, has conserved the essence of a mill with Victorian milling machinery and rotates with water still in its place. The building, that was not inhabited in a permanent way since it ceased to function, has undergone a privileged conservation and restoration exercise: the transformation for the first time of a mill into a residence. Immersed in a three meter bank of earth, that makes the most of the natural fall of the stream, the building was so dilapidated that the water had broken the perimeter walls and had created long-standing rivulets through the interior floors. The approach was inevitably simple: minimal intrusion, with sensitive interventions from the material point of view. The light industrial origins of the building became the most important concern and the decision process was based precisely on the humble origins of the building. The steel in a raw sheet was chosen as the primary material, having a clear sensibility with the cast iron axes and gears of the machinery and the artisan nature of the building structure. Because of the space occupied by the mill machinery, a modest extension was added on one side, that has permitted the mill to function like a house with two bedrooms. The original machinery has been left in situ or faced with glass sheets, just like the artifacts of a museum, while the floorboards are made of light oak, that refracts the light of the sun coming from the small leaded windows, while some surfaces have simply been refreshed with a coat of white paint, while the new staircase, the kitchen counter and the dining table were made of blackened steel to emulate the “dark shine” of the original mill wheel.

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source: McLaren.excell

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