Interior inspiration: un ranch moderno portavoce dell’architettura ambientale Interior inspiration: a modern ranch representative for environmental architecture

Delimitata da un lato da un ruscello e da una maestosa quercia blu al centro, il progetto di Dawnridge House nella silicon valley fa riferimento alle tipiche case ranch americane con tetto a capanna. La tradizione viene rotta dalla suddivisione in due padiglioni del volume, uno per la zona giorno che si riversa su una sala da pranzo all’aperto e sul giardino roccioso, uno per gli spazi privati della casa, che sembrano annidarsi in profondità nella chioma dell’albero. Allontanandosi dal carattere sempre più urbano del paesaggio locale e ricollegandosi all’identità del sito, i proprietari e i progettisti di Field Architecture hanno voluto creare un manifesto dell’architettura intesa come interpretazione di un luogo che fondamentalmente è selvaggio. Il rivestimento esterno è creato con un semplice gioco di doghe in legno, poi ripreso anche negli interni, che permette di controllare la temperatura della casa e al contempo di animare gli spazi con fasci di luce. I confini tra esterni e interni vengono resi labili grazie a porte scorrevoli in vetro che aprono la cucina sulla zona pranzo coperta e da qui nel bosco circostante. Allo stesso modo il soggiorno si apre su un cortile triangolare in ghiaia riempito di grandi massi locali, mentre la camera da letto principale al secondo livello si apre su una terrazza. Accostata al vetro c’è una tavolozza neutra creata con cemento, pavimenti in quercia grigia lavata e cipresso recuperato, mentre l’arredo prevede elementi in legno chiaro o grigio e tessuti con tonalità tenui.

Bordered on one side by a stream and a majestic blue oak in the center, the Dawnridge House project in Silicon Valley recalls the typical American ranch house with a gable roof. The tradition is broken by the subdivision of the volume into two pavilions, one for the living area that spills over an outdoor dining room and a rock garden, one for the private spaces of the home, that seems to nestle deep in the tree canopy. Moving away from the increasingly urban character of the local landscape and reconnecting to the identity of the site, the owners and designers from Field Architecture wanted to create an architecture manifesto understood as an interpretation of a place that is fundamentally wild. The external coating is created with a simple game of wooden slats, then also taken up in the interior, that allows to control the temperature of the house and at the same time to animate the spaces with beams of light. The boundaries between exterior and interior are made fluid thanks to glass sliding doors that open the kitchen onto the covered dining area and from here into the surrounding woods. Similarly, the living room opens onto a gravel filled triangular courtyard with large local boulders, while the master bedroom on the second floor opens onto the terrace. Juxtaposed with glass is a neutral palette created with concrete, floors in washed gray oak and reclaimed cypress, while the furniture includes elements in light wood or gray and fabrics in soft shades.

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source: field architecture

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